1906-2022: breve storia della Lancia, dalla 12HP alla Ypsilon

1906-2022: breve storia della Lancia, dalla 12HP alla Ypsilon

Torino è la città dell’automobile, e non soltanto per la Fiat: altri marchi storici sono legati indissolubilmente alla città della Mole, e fra questi non possiamo dimenticare la Lancia.

Fondata ufficialmente il 27 novembre 1906 da Vincenzo Lancia (forte della sua esperienza in Fiat, anche come pilota) e dal suo amico Claudio Fogolin.

 

La storia della Lancia inizia in un capannone all’incrocio fra via Ormea e via Donizetti, a San Salvario, e nel 1908 la produzione iniziò con la 12HP (ribattezzata poi Alfa), una vettura con un telaio basso e leggero, con trasmissione a cardano, che venne presentata all’VIII Salone dell’Automobile di Torino, ottenendo l’approvazione della rivista inglese Autocar.

 

Negli anni successivi la produzione Lancia (che nel 1911 si trasferì in via Monginevro, dove poi fu eretto anche il famoso Grattacielo Lancia) alternò la progettazione di modelli di serie (15/20HP, 20/30HP, 35/50 HP) la partecipazione ad alcune corse, cogliendo buoni risultati, e la produzione di autocarri bellici in occasione della Prima Guerra Mondiale: 1Z, Jota e Diota furono i tre mezzi forniti dalla Lancia all’esercito italiano.

 

Fra le due guerre vennero lanciati diversi nuovi modelli (che saranno poi ispirazione di vetture recenti): fra questi la Kappa – una 4 cilindri con innovativo cambio posto fra i due sedili anteriori –, e la Lambda. Quest’ultima era un’auto rivoluzionaria grazie al suo telaio a scocca portante, che la rendeva molto più stabile di tutte le altre auto dell’epoca.

Negli anni Trenta la Lancia allargò anche il suo mercato, prima in Italia e poi all’estero, soprattutto in Libia. In quegli anni, dopo le vetture “battezzate” con le lettere dell’alfabeto greco, fu il turno dei nomi che richiamavano l’antica civiltà italica: uscirono la Artena e la Astura.

Nel 1937 (anno della morte di Vincenzo Lancia) uscì l’Aprilia, altro capolavoro tecnico-stilistico di casa Lancia, prodotto fino al 1949.

Nel secondo dopoguerra, dopo un periodo difficile, la produzione ripartì con la berlina Aurelia (prodotta anche in versione coupé e cabriolet, quest’ultima disegnata da Pininfarina).

Dopo il lancio dell’Appia e la partecipazione a numerose corse internazionali (diverse Mille Miglia, Targa Florio, Gran Premi di Francia e Spagna, Carrera Panamericana, solo per citarne alcune), nel 1958 la famiglia Lancia cedette la società all’imprenditore bergamasco Carlo Pesenti, che nel 1969 cedette la Lancia al gruppo Fiat. Prima della cessione vennero lanciati altri modelli di successo come la Flaminia, la Flavia e la Fulvia.

 

Avvicinandoci ai giorni nostri, non possiamo non citare tre modelli che tutti gli over-30 conosceranno: la Thema, ammiraglia nata nel 1984, la Y10 (1985), prima city-car del gruppo in oltre ottant’anni di storia, e la compatta Delta.

Uscita nel 1979 dalla “penna” di Giugiaro e vincitrice del premio Auto dell’Anno del 1980, la Delta registrò successo sia nelle vendite, sia nei risultati delle gare a cui partecipò: detiene il record di vittorie di gara (46) e di titoli costruttori (6) del campionato mondiale rally a cui ha partecipato, soprattutto con l’icona versione HF Integrale “vestita” Martini.

 

E se negli anni Duemila alcune vetture (Phedra, K, Thesis) non riscossero il successo di pubblico atteso, negli ultimi anni la Lancia sta vivendo un periodo di attesa dopo l’acquisizione da parte del gruppo Chrysler della Fiat. Nonostante questo, nel 2020 è stata lanciata la Ypsilon con motorizzazione mild hybrid, andando incontro a tutte le più recenti ecologiche richieste dal mercato.

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